Nella mente dei criminali informatici
Nei giorni scorsi si è svolto un processo a Rotterdam (Paesi Bassi) che ha visto come imputati due fratelli di 21 e 25 anni.
Il processo si è concluso e si aspetta l’esito nelle prossime settimane.
I due fratelli sono stati incriminati per la creazione di due ransomware che hanno causato gravi danni in tutto il mondo: CoinVault e BiCryptor.
La particolarità di questo processo è che ha permesso di capire cosa ha spinto i due criminali ad intraprendere questa strada.
Hanno dichiarato, infatti, di averlo fatto per una sfida tecnica.
Nel 2014 hanno analizzato il codice dell’allora terribile Cryptolocker (virus che ha fatto danni ingenti) e hanno pensato di poter fare molto meglio.
Risultato: la creazione di due ransomware che si sono diffusi via internet attraverso software contraffatti e che prendevano in ostaggio i dati dell’utente. Il riscatto era fissato a 250$ per avere il maggior numero di persone disposte a pagare e avevano anche creato un sistema di chat che li metteva in contatto in tempo reale direttamente con le vittime!
Questo fa capire come oggigiorno la soglia di ingresso per creare programmi molto pericolosi è davvero bassa.